Azienda agricola in Puglia

Sono sempre stata attratta dalle stelle, ma solo quando è nata mia figlia ho compreso davvero cosa volessero dirmi i pianeti.

Ho dato alla luce Beatrice in piena estate, in una caldissima giornata di fine agosto, affidandola alla costellazione del Leone, un segno focoso, simbolo di coraggio, determinazione e generosità.

Tutto ciò di cui avevo bisogno.

Si dice che “astra inclinant non necessitant”, “gli astri predispongono, non determinano”, eppure io so che un percorso era appena stato scritto per noi da qualche parte, sotto l’influsso di una buona stella, che per me e mio marito Giancarlo era, appunto, la nostra primogenita.

È stato il suo vagito a mettere ordine in un microcosmo fino ad allora piuttosto disordinato e silenzioso: era il nostro nuovo stile di vita, che provava a prendere confidenza con i ritmi della natura, avendo ereditato, qualche mese prima, un terreno in uno dei posti più incantevoli della Puglia.

Prendere o lasciare?

Non ci fu il tempo di pensarci: come dicevo, quando una storia nasce sotto una buona stella non puoi farla tacere. E così ho scelto di cogliere al volo questa esperienza e ve la racconto così.

Pochi giorni dopo il ferragosto di quel 2011...

dalla finestra della maternità, immersa in un profondo stato di benessere, trovai la ragione alle mie preoccupazioni. Mi accorsi subito che la soluzione alle mie ansie e alle mie paure era negli occhi di mia figlia, neri e vibranti, nei quali trovai riparo dalla confusione, riconobbi la rotta e seppi decifrare a quale destino fosse affidato quel podere, a Chieuti, tra mare e montagna, bagnato dal Fortore.

La mia nuova casa.

Il suo messaggio, di speranza e vitalità, era che dovevamo ritornare alla terra per riscoprire cose che avevamo perso.

Vi starete chiedendo, anche alla natura è riservata una seconda chance? La risposta è si.
E per me e la mia famiglia quella nuova vita avrebbe preso il nome di SanaBea.

Quello stesso anno io e mio marito ci rimboccammo le maniche e, dopo aver ascoltato il flusso delle stagioni e i profumi delle fasi climatiche, imparammo di lì a poco a nutrirci della bellezza dei nostri paesaggi, di un verde brillante in primavera, oro nei mesi più caldi. Stringemmo presto un patto sincero e leale con la natura e ci impegnammo a ridare dignità al cibo. Per farlo capimmo che era fondamentale riscoprire la memoria del passato.

Cominciammo portando la nostra Bea sulle tracce lasciate laddove suo nonno Italo ha dedicato ogni minuto e ogni momento della sua incredibile e instancabile vita.

Mio suocero era un semplice agricoltore: significa che sceglieva di essere felice ogni giorno. E a lui dobbiamo la nostra azienda SanaBea e tutto il nostro futuro. Oggi possiamo dirvi che la nostra felicità sta nelle piccolissime cose, quelle autentiche, che ci incoraggiano. Come, ad esempio, aver riconquistato il tempo, quello vero: noi lo abbiamo ritrovato nelle tipiche gestualità della campagna: a cominciare dalla semina.

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